

Lo yoga scioglie le tensioni, migliora la postura e il respiro, rilassa, mobilizza e rinforza la colonna vertebrale. Ma non solo, praticare questa disciplina aumenta anche la concentrazione, riduce ansia, stress e depressione, migliora l’autostima e i rapporti interpersonali. Insomma, un vero toccasana per il corpo e per la mente. Il 21 giugno, in tutto il mondo, si celebra la terza Giornata Internazionale dello yoga. Migliaia gli eventi, i raduni e le iniziative nei Cinque Continenti.
E chi non potrà parteciparvi? Potrà praticare in ufficio. Sì perchè questa tecnica millenaria è personalizzabile e utilizzabile per migliorare la vita con i propri colleghi. L’importante è applicarsi con costanza, senza pretendere risultati a breve. Esercitare la pazienza, del resto, fa anche parte della crescita. Vittoria Frua, insegnante di yoga e autrice di Yoga invita tutti a sperimentare.
«Ogni postura “può” avere questo o quell’effetto» spiega la maestra. «Chi esegue un’asana deve sentire come cambia il respiro, come cambia il corpo. Per questo invito ognuno a valutare gli effetti che le singole posizioni hanno sul proprio corpo. Ogni asana è una pratica a se stante. Più il corpo si sente ascoltato e più ci asseconda».
Alcune posizioni meglio di altre comunque sono più indicate per ottenere un ambiente più sereno e rilassato sul lavoro. Alcune posizioni meglio di altre sono poi praticabili sedute alla scrivania.
Ecco dunque che Vittoria Frua ha selezionate asana specifiche e semplici da fare, quasi tutte da sedute, nei momenti di pausa sul lavoro. «Bastano pochi movimenti, sincronizzaìti con il respiro per ottenere benefici» spiega la maestra. «Ricerche recenti hanno dimostratore che piccoli momenti di mindfullness- consapevolezza, ottenuti con l’esecuzione di asana anche per pochi minuti, apportano cambiamenti positivi nella nostra mente e nel nostro corpo. Purchè ripetuti con costanza. Per praticare basta stare seduti e quindi anche chi ha difficoltà a stare a terra ha modo di fare questo tipo di yoga».
L’appoggio dei piedi. Ogni volta che ne avete l’occasione, toglietevi le scarpe e sentite l’appoggio dei piedi a terra. Se necessario, mettete uno spessore sotto ai piedi in modo da potere appoggiare tutta la pianta a terra e sentire il triangolo d’appoggio (centro del tallone, avampiede esterno sotto al mignolo, avampiede interno sotto l’alluce).
La posizione del Gatto. Da seduti, fate oscillare il bacino in avanti e all’indietro in modo da eseguire una versione su sedia di Chakravaka-sana (il Gatto), incurvando e inarcando la colonna. Ripetete alcune volte osservando il respiro.
Cobra da sedute. Ora avvicinate il busto alle cosce, intrecciate le dita delle mani dietro la testa cominciando ad eseguire la posizione del cobra, Bhujanga-sana. Proseguendo i movimenti incominciati nella posizione precedente si solleva lo sterno dalle cosce, allargando i gomiti e alzando lo sguardo, realizzate una versione seduta del Bhujanga-sana.
Piegamento a gambe divaricate. A gambe divaricate, spostate il peso verso i talloni e l’avampiede esterno. Appoggiate le mani sulla scrivania e spingete le anche all’indietro e il busto in avanti pur rispettando le curve naturali della colonna. Se siete troppo vicini alla scrivania, fate qualche passo indietro e ripetete. Mantenete la curva lombare, provando ad alzare il coccige verso l’alto. Mantenete il peso stabilmente sui piedi e, inspirando, gonfiate la parte dorsale della gabbia toracica.
Ruotare la colonna. Rimettevi in posizione seduta e inclinate il bacino finoad avere la colonna eretta. Dopo di che, inspirate e allargate il torace, espirate e ruotate la colonna. Come nella foto potete appoggiare una mano sullo schienale della sedia e l’altra sul ginocchio opposto. Rimanete fermi per alcuni respiri. È importante sfruttare il respiro per eseguire la torsione resistendo alla tentazione di tirarsi con le braccia.
Totale rilassamento. Sempre da seduti, divaricate le gambe e avvicinate il busto alle cosce. Lasciate andare il peso della testa e delle braccia. Ritornando in posizione seduta, osservate il respiro e il passaggio dell’aria attraverso le narici per circa trenta secondi.