

In Piemonte è molto diffuso e consumato, altrove lo è decisamente meno, Ecco quel che c’è da sapere sul topinambur, tubero salutare e versatile in cucina.
Topinambur, caratteristiche e curiosità
Originario del Nord America, il topinambur è stato arrivato in Europa nel 1500 e ha conosciuto una certa popolarità prima della diffusione della patata, da cui è stato con il tempo soppiantato. Un tempo veniva chiamato “girasole articiocco” dal momento che appartiene alla stessa famiglia del girasole e si caratterizza per un sapore leggermente amarognolo e vegetale che ricorda quello del carciofo, che si dice “artichaut” in francese. Tutt’ora viene chiamato anche carciofo di Gerusalemme.
La sua pianta fiorisce in tarda estate, mentre il tubero si raccoglie in autunno e in inverno. La parte che si mangia è la radice che ha polpa bianca, buccia marrone o rossastra e forma irregolare e bitorzoluta.
Proprietà benefiche del topinambur
Il topinambur si contraddistingue per l’elevato contenuto di inulina, non a caso è particolarmente indicato per chi soffre di diabete. Non solo, le poche calorie e l’effetto depurativo dell’ortaggio, lo rendono perfetto per chi desidera perdere peso. Svolge peraltro una preziosa azione regolante, contribuendo a tenere sotto controllo il colesterolo, la pressione e gli zuccheri nel sangue. L’inulina presente nel topinambur aiuta la normale attività dell’intestino, favorendo lo sviluppo di un’adeguata flora batterica in grado di rafforzare le difese immunitarie, a tutto vantaggio di un organismo sano ed efficiente.
Il tubero è ricco di sali minerali, soprattutto di potassio, magnesio, fosforo, ferro, calcio, selenio e zinco. La presenza di vitamina A, B e H fa si che questo ortaggio sia un toccasana in caso di stanchezza, inappetenza, sonnolenza e dolori muscolari.
Topinambur in cucina
Il topinambur può essere consumato sia crudo in insalata o in pinzimonio sia cotto, lessato in acqua bollente o rosolato in padella. Diventa poi un goloso ingrediente per risotti e uno sfizioso ripieno per i ravioli o le torte salate. Si trasforma in calde vellutate e passati di verdura, lo si può mettere nel minestrone e nelle zuppe, se ne possono fare croccanti chips affettandolo sottilmente e poi mettendo le fettine in forno. In Piemonte lo si può trovare fra gli ingredienti della tradizionale bagna cauda.