

Mele, uva rossa, frutti di bosco, rosmarino e curcuma. Ecco cinque alimenti naturali capaci di appagare il palato e “affamare” il tumore della prostata.
Perché?
Contengono infatti molecole attive che, mescolate sapientemente nelle giuste dosi, possono rallentare o addirittura prevenire la crescita delle cellule tumorali, con effetti paragonabili a quelli dei farmaci, ma senza effetti collaterali. A indicarlo è uno studio condotto sui topi dai ricercatori dell’Università del Texas ad Austin, che pubblicano i risultati sulla rivista Precision Oncology.
Le “armi” della natura
Sotto la lente dei biologi sono finiti ben 142 composti di origine naturale, che sono stati testati su cellule tumorali umane e di topo coltivate in provetta. Tre sostanze si sono rivelate particolarmente promettenti: l’acido ursolico, contenuto nella buccia delle mele e nel rosmarino, la curcumina, principio attivo della spezia curcuma, e il resveratrolo, noto antiossidante presente nell’uva rossa e nei frutti di bosco. Le loro proprietà anti-cancro sono state successivamente confermate con ulteriori esperimenti condotti su topi malati di tumore.
Come farmaci naturali
«Dopo aver passato in rassegna una serie di composti naturali – spiega il ricercatore Stefano Tiziani – abbiamo usato un approccio innovativo per valutare quali combinazioni di nutrienti agissero sul cancro della prostata con un effetto più potente dei farmaci attualmente disponibili. La cosa bella dello studio è che siamo riusciti a inibire la crescita del tumore nei topi di laboratorio senza provocare alcuna tossicità».
Spegnere l’infiammazione
Già diversi studi in passato si erano concentrati su queste sostanze naturali, evidenziando in particolare le proprietà della curcuma, della buccia delle mele e del tè verde. Tutti questi alimenti hanno la capacità di ridurre l’infiammazione, uno dei principali fattori di rischio per i tumori.
Le persone che vivono uno stato infiammatorio cronico (dovuto ad esempio a obesità, infezioni o malattie autoimmuni) finiscono infatti per danneggiare le cellule dell’organismo, favorendo la loro trasformazione tumorale.
Insieme è meglio
Oltre a confermare questi effetti, il nuovo studio è andato oltre, dimostrando che queste sostanze naturali possono lavorare in sinergia fra loro. Combinare l’acido ursolico con la curcumina o il resveratrolo, ad esempio, impedisce alle cellule tumorali di “abbuffarsi” di una sostanza fondamentale per la loro crescita: l’amminoacido glutammina.
Verso nuove terapie
Questa scoperta potrebbe avere importanti conseguenze, aprendo di fatto la strada a nuove strategie di prevenzione e cura del tumore della prostata. Resveratrolo, acido ursolico e curcumina, del resto, sono «nutrienti dotati di potenziali proprietà anti-cancro e sono già disponibili», commenta Tiziani. «Abbiamo soltanto bisogno di aumentare la loro concentrazione a livelli superiori rispetto a quelli che assumiamo con la dieta per poter osservare degli effetti sulle cellule tumorali della prostata»