

Il dolore al collo, conosciuto anche come cervicalgia, è un cruccio per ben 15 milioni di italiani.
Cosa si può fare per difendersi? Delle risposte a tale interrogativo si sta dibattendo in questi giorni durante la XII edizione di Trauma Meeting, uno dei più importanti appuntamenti dell’OTODI (Ortopedici e Traumatologi d’Italia).
Secondo gli esperti, per prevenire i problemi di cervicalgia bastano alcune semplici accortezze. In questo novero è possibile includere il fatto di limitare l’utilizzo dei tacchi alti. Gli ortopedici consigliano di non indossarli per troppe ore al giorno. Se proprio non si amano le scarpe basse, l’ideale sarebbe un tacco di 5/6 centimetri massimo. Nessuno vieta al tacco 12 di fare bella mostra di sé nella scarpiera: i medici raccomandano però di limitarne l’utilizzo solo alle occasioni in cui proprio non se ne può fare a meno.
Molto importante è anche fare attenzione alla postura che si adotta in ufficio, così come a non esporsi troppo al getto d’aria dei condizionatori nei mesi in cui sono accesi. A volte, il mal di collo è provocato da fattori apparentemente banali ma altrettanto insidiosi. Di cosa stiamo parlando? Dello spiffero che arriva dal finestrino dell’auto appena abbassato e che, nei giorni in cui non fa tanto caldo, può causare l’insorgenza di torcicollo.
Da non dimenticare è anche il ruolo delle recidive. Pure in questo caso si può agire a livello preventivo, impegnandosi a praticare esercizi mirati che devono essere scelti da un fisioterapista sulla base della singola situazione. Secondo i professionisti dell’ortopedia e della traumatologia, per ottenere risultati basterebbero dieci minuti al giorno di esercizi di stretching focalizzati sui muscoli paravertebrali.
Gli accorgimenti che abbiamo elencato non dovrebbero essere sottovalutati. Come ricordato dal Dottor Mario Manca (presidente di OTODI), la cervicalgia, le cui cause sono molteplici, può manifestarsi con un dolore talmente invalidante da rendere ostici anche i movimenti più semplici del collo e della testa. Nei casi più gravi, il dolore è così alto da portare la persona che lo sperimenta in prima persona a vivere una vera e propria sensazione di ottundimento
Se nonostante l’attenzione agli aspetti sopra citati la sintomatologia dolorosa non scema dopo qualche giorno e arriva a irradiarsi fino al braccio, gli esperti raccomandano di prenotare tempestivamente esami diagnostici come la risonanza magnetica.