

La gravidanza è uno dei periodi di vita in cui si tende a prendere peso con una certa facilità, e questo ormai è un dato di fatto tanto consolidato da essere noto a tutti. A mamme e non, uomini e donne, giovani e vecchi. In pochi però sanno che prendere troppo peso quando si è in dolce attesa può produrre qualche conseguenza negativa, tra cui un maggior rischio di pre-eclampsia, diabete gestazionale, mal di schiena, incontinenza urinaria e una maggiore probabilità di dover ricorrere al taglio cesareo una volta che sarà giunto il momento del parto.
Proprio per ridurre al minimo tutte queste possibili conseguenze è importante che la futura mamma faccia un minimo di attività fisica. Come confermano i ricercatori dell’Università Camilo José Cela nel loro ultimo studio pubblicato sul Journal of American Medicine Association, l’attività fisica è importante sia per la donna che per il nascituro.
In particolare, tenersi in forma anche durante la gravidanza significa diminuire il rischio di pre-eclampsia, di soffrire di diabete gestazionale, di macrosomia fetale, di dolore alla schiena e di dolore pelvico, di incontinenza urinaria, di dover ricorrere al cesareo e di accumulare chili che poi non si sarà più in grado di togliere. Quale sport fare allora durante questo periodo tanto delicato?
Secondo gli esperti sarebbe sufficiente anche solo fare tra i 45 e i 65 minuti di esercizio, laddove per esercizio si intende una sessione di allenamento aerobico abbinata a una sessione di allenamento di forza. L’attività fisica andrebbe fatta per almeno tre o quattro giorni alla settimana, modulando l’intensità dello sforzo a seconda dei casi ed in ogni caso fermandola o riducendola drasticamente attorno alla 38-39esima settimana. Per quanto riguarda l’inizio, invece, meglio cominciare non prima della 9-12esima settimana di gravidanza.
Ovviamente le attività cosiddette “di forza” vanno fatte sempre con criterio, per cui sarebbe il caso di evitare sforzi troppo intensi, esercizi di contrazione isometrica, il sollevamento pesi fatto in modo spregiudicato, i salti, gli esercizi che espongono a rischi di qualsiasi tipo (per esempio rischi di cadute) e quant’altro può in qualche modo arrecare danno alla mamma e al nascituro. Bisogna insomma rapportare il tutto alla delicata situazione di vita!