

Le diossine sono un gruppo di composti chimici altamente tossici nocivi per la salute. Possono causare problemi alla riproduzione, allo sviluppo e al sistema immunitario. Possono anche disturbare gli ormoni e provocare al cancro.
Conosciuti come inquinanti ambientali persistenti (POP), le diossine possono rimanere nell’ambiente per molti anni. Anche se alcuni paesi stanno cercando di ridurre la produzione di diossine nel settore industriale, non è facile eliminarle completamente. Alcune fonti naturali, come i vulcani, le producono.
Cosa sono le diossine
Le diossine sono sostanze chimiche altamente velenose che si trovano ovunque nell’ambiente. I processi di combustione, come l’incenerimento dei rifiuti e l’uso di combustibili (legna, carbone o petrolio) producono diossine.
I composti si raccolgono in alte concentrazioni nei terreni e nei sedimenti. Le piante, l’acqua e l’aria contengono tutti bassi livelli di diossina. Una volta entrate nella catena alimentare, vengono immagazzinate nei grassi animali. Oltre il 90% dell’esposizione umana alle diossine avviene attraverso il cibo, principalmente prodotti di origine animale, come latticini, carne, pesce e molluschi.
Una volta entrate nel corpo umano, le diossine possono rimanerci a lungo. Sono sostanze chimiche stabili, il che significa che non si rompono.
Fonti
Da sempre, vulcani, incendi boschivi e altre fonti naturali emettono diossina, ma nel 20° secolo, le attività industriali hanno causato un aumento vertiginoso dei livelli.
Le attività umane che producono diossina sono:
- Rifiuti domestici che bruciano.
- Sbiancamento della polpa di cellulosa.
- Produzione di pesticidi, erbicidi e altri processi chimici.
- Smantellamento e riciclaggio dei prodotti elettronici.
L’acqua potabile può contenere diossina se è stata contaminata dai rifiuti chimici delle fabbriche o da altri processi industriali.
Esposizione
La maggior parte della popolazione è esposta a bassi livelli di diossine, principalmente attraverso la dieta. Una minore esposizione è possibile attraverso il contatto con l’aria, il suolo o l’acqua.
Ciò può accadere quando una persona:
- Respira aria o vapore che contiene tracce di diossina.
- Ingerisce accidentalmente il suolo che contiene diossine.
- Assorbe le diossine attraverso il contatto della pelle con l’aria, il suolo o l’acqua.
Diossine in tamponi e bottiglie d’acqua
Molte preoccupazioni sono state espresse per la presenza di diossine in alcuni prodotti per donne, in particolare i tamponi. Prima della fine degli anni ’90, il cloro veniva usato per lo sbiancamento nella produzione di tamponi ed i livelli di diossina erano più alti. Lo sbiancamento con cloro non viene più utilizzato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha osservato che, anche se tracce di diossina esistono nei tamponi, il loro utilizzo regolare causa soltanto lo 0,2% di assorbimento di diossina da parte del corpo nell’arco di un mese. Inoltre, da alcune parti è stato lanciato l’allarme sulla presenza di diossine all’interno delle bottiglie di plastica, puntualmente smentito da diverse ricerche scientifiche.