

Hai un appuntamento con l’amica del cuore, in attesa sull’altro lato della strada, e le fai cenno sollevando la mano. Ti senti radiosa e probabilmente lo sei. Se non fosse per qualcosa che penzola e attira l’attenzione dell’amica ancora prima del saluto. Perché, a ragion del vero, la pelle cascante delle braccia è spietata e non fa sconti ad alcuna. «Ad alcuno, aggiungerei», interviene il medico dello sport Sergio Lupo.
Colpisce in ugual misura uomini e donne
«Uomini e donne sono colpiti in uguale maniera. Queste ultime, però, soprattutto d’estate, sono portate a scoprirsi maggiormente e a rendere più evidente il problema». Solitamente questi inestetismi vengono definiti braccia a tendina o ali di pipistrello. La pelle ciondolante infatti svolazza da una parte e dall’altra non appena si stende l’arto.
Qual è la causa?
Il tricipite flaccido, poco allenato. «Innanzitutto», prosegue lo specialista, «partiamo dal presupposto che questo muscolo, nelle attività quotidiane, è utilizzato di meno rispetto agli altri. Per sollevare un peso, per esempio, il bicipite e l’avambraccio sono più coinvolti e, quindi, di solito sono anche più tonici».
La genetica non c’entra
La flaccidità ha, dunque, un solo responsabile: «L’allenamento sbagliato o nullo», precisa Lupo. Per l’esperto, inoltre, è inutile cercare altre cause dell’inestetismo, perché «anche persone che si allenano con regolarità e che seguono una dieta bilanciata hanno tricipiti non proprio tonici, perché non eseguono esercizi precisi e mirati. Il più delle volte, infatti, ci si dimentica proprio di questo muscolo, fino a quando non spuntano le tendine».
A differenza delle culotte de cheval, il cui accumulo di grasso deriva in parte da ragioni fisiologiche, «per quanto riguarda le ali di pipistrello non vi è alcuna predisposizione genetica».
L’alimentazione è sempre importante
Se è vero che la tonicità dei muscoli degli arti superiori dipende dall’esecuzione di esercizi mirati, è altrettanto vero, però, che «senza una corretta alimentazione ogni sforzo fisico è pressoché nullo», aggiunge il medico dello sport. «Con il termine “corretta” non s’intende solamente la qualità del cibo, ma anche la quantità. Si deve sempre fare attenzione a quanto si mangia, anche se ciò che viene introdotto è sano». Le calorie in più, infatti, si trasformano in chili in eccesso, ovvero grasso, a discapito della massa muscolare.
Con gli anni i tessuti cedono
Un altro aspetto da considerare è il fattore età. Se si riflette, è assai più probabile riscontrare questo difetto fisico in persone che hanno superato gli «anta», perché «con l’invecchiamento i tessuti perdono tono ed elasticità, accentuando maggiormente il problema», spiega Lupo.
Si potrebbe pensare, allora, che arrivati a una certa età si debba abbandonare l’idea di avere braccia toniche e riempire l’armadio di indumenti a mezza manica per camuffare il più possibile le braccia a tendina, «e invece no, perché con un allenamento costante chiunque, anche una persona non proprio giovane, può rassodare i propri tricipiti». Meglio, quindi, pensarci per tempo, prima che le braccia «caschino» a tal punto da richiedere un trattamento di medicina estetica o un intervento di chirurgia plastica.
L’allenamento per tutti
Valentina Delmonte, docente alla facoltà di scienze motorie dell’Università di Pavia e trainer della palestra Sensus Club di Milano, ha messo a punto una tabella di esercizi mirati e adatti a tutti. «Ognuno può decidere in maniera autonoma il livello d’intensità da dare alla propria attività e l’utilizzo di pesetti consente, inoltre, di poter rendere più impegnativo il movimento», precisa.
«Gli esercizi proposti sono facili e sicuri, in modo tale che chiunque possa eseguirli». Anche in questo caso, il consiglio della trainer è di partire un maniera graduale e con pesi piccoli (come indicato nelle foto qui a fianco) e di fare attenzione a non inarcare la schiena che, invece, deve sempre rimanere ben salda sul pavimento.